Progetti e Attività » Progetto “Alla scoperta del territorio”

Durante tutto l’anno, ma soprattutto durante il periodo estivo, la Cooperativa EOS, collaborando con realtà associative e non presenti sul territorio, organizza escursioni finalizzate alla conoscenza del territorio circostante e all’arricchimento del bagaglio culturale proprio di ogni bambino.
Le visite organizzate negli anni hanno portato i bambini alla scoperta di:
Masseria Chinunno e Parco Avventura, Altamura (Ba) - Agosto 2014
I bimbi della Cooperativa Eos in una giornata in cui la natura ha fatto da padrona, hanno mostrato un forte amore e rispetto per essa, ma anche una passione sia per il mondo animale, che per le varie procedure di lavorazione e trasformazione del latte. La giornata si è conclusa con una bella sorpresa: una dura prova di coraggio che hanno superato brillantemente!

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Volatili Tra gli alberi Si vola! Si parte Scuola di tradizioni Pronti per la mungitura Pronti a volare! Prima prova Prima di Partire Posso farcela Pecorelle Passeggiata sulla Murgia Ora tocca a me Nuovi metodi Non aver paura Mamma e figlia L'imbracatura va stretta bene L'avventura sta per partire La sicurezza non è mai troppa La casa delle mucche Incuriosite dai nuovi ospiti Il pericolo è il mio mestiere Il Formaggio Hai fame? Faccio da solo Eccolo! Dovete sapere che... Da qui? Come si fa.. Che avventura! Cavalli Beeee Arnie



























Trani, Centro Storico (BAT) – Aprile 2014
Trani è una nota città d’arte per le bellezze artistiche ed architettoniche presenti. Questo è il motivo per cui è stata scelta dalla Cooperativa EOS come meta da scoprire ed esplorare.

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Passeggiata in Piazza La cattedrale di Trani Alla scoperta di nuove terre



Rione Piaggio, Gravina in Puglia (Ba) – Luglio 2013
Guidati dagli esperti del Rione e componenti dell’Associazione “Protezione Civile Vol.A” di Gravina in Puglia, i bambini della Cooperativa EOS hanno potuto ammirare e conoscere di più su un luogo che rappresenta anche il loro passato.
Il Rione Piaggio infatti è situato ad ovest della città antica. Sorse su di una insenatura del burrone la “gravina”, trarrebbe la sua origine dal latino “pagus”, villaggio abitato e dipendente da comune vicino.
Gli abitanti dell'antica Silvium sul colle Botromagno, di fronte, l'abitarono al tempo delle invasioni vandaliche(456-553). Qui vi rimasero senza la possibilità di ritornare sul vecchio sito ormai distrutto. Modificarono le strutture naturali delle grotte costruendo facciate in tufo più alte dei tetti per fungere da parapetti di soprastanti strade, sfruttarono ogni possibilità di spazio per ambienti più comodi e confacenti alle nuove esigenze di vita. Così come Fondovico nel XV secolo cominciò a diventare socialmente e culturalmente marginale in concomitanza dello sviluppo della città sullo spiano soprastante dove si sviluppò il “borgo”, quartiere raffinato. Centro religioso del rione è, ancora oggi, la chiesa di Santa Lucia edificata in un’ area nei pressi della cinta muraria cinquecentesca dove sorgeva un’altra chiesa di cui si possono vedere il perimetro e alcuni resti. La chiesetta è sovrastata alle spalle da tre nicchie scavate nel tufo che ricordano tre absidi della chiesa rupestre chiamata Santa Maria della Neve. Il rione, pur in quasi completo abbandono il 13 dicembre di ogni anno si anima in occasione della festa in onore di Santa Lucia. Nel quartiere abitazioni in tufo si alternano a suggestive grotte.

Fonti.
http://rilievo.stereofot.it
http://www2.comune.gravina.ba.it

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Vecchio orto Giù al Piaggio Chiesa di San Basilio



Bosco SIC “Difesa Grande”, Sentiero del “Picchio Rosso”, Gravina in Puglia (Ba) – Luglio 2013
Il Bosco Difesa Grande rappresenta il polmone verde della nostra Città, Gravina in Puglia. Visitarlo e rispettarlo significa valorizzarlo, apprezzarlo e, in senso più ampio, entrare in stretto contatto con la natura comprendendone la sua vitale importanza. Così, con lo scopo di creare nei bambini della Cooperativa EOS un attaccamento alla natura in generale e alle bellezze del proprio territorio più nel particolare, si è scelto di far visita al nostro Bosco e precisamente all’area denominata “Sentiero del Picchio Rosso”, chiamata così proprio perché, nella zona, vi è la possibilità di osservare questa rara specie ornitica. Nel percorso, i bambini, hanno anche provato l’esperienza di guadare un fiume.
Il Bosco “Difesa Grande”, con i suoi circa 1890 ettari è uno dei più importanti complessi boschivi dell’intera Puglia. Situato a 6 km dal centro abitato di Gravina, nel medio bacino idrografico del fiume Bradano, si estende su un terreno collinare compreso tra il torrente Gravina ad Est ed il torrente Basentello ad Ovest, entrambi affluenti del Bradano.
Il bosco era da sempre vissuto come una fonte di approvvigionamento di legname per la collettività gravinese. Consultando gli atti preliminari ed apprezzo del Comune di Gravina dell’anno 1754, per la formazione del catasto, si attestava che la suddetta Università di Gravina possedeva “li seguenti Beni, Rendite e Gabelle e possiede li seguenti Pesi Universali”.
Dagli archivi storici è emerso uno spaccato di vita gravinese che ha inizio nei primi anni del 900 e termina sino alle soglie del secondo millennio. Anni difficili, segnati da miseria diffusa che colpiva la maggioranza della popolazione. Da qui l’importanza del bosco, come fonte di approvvigionamento e di pastorizia, termometro sociale ed economico.
Il Bosco “Difesa Grande” è un bosco naturale, spontaneo e rappresenta una residua testimonianza della rigogliosa foresta mesofita che ricopriva gran parte dell’intera Puglia. La parte di querceto è formata, principalmente, da tre specie di querce: roverella, cerro e farnetto.
La Murgia è una regione fortemente e da lungo tempo umanizzata; l’uomo ha quindi avuto un ruolo rilevante nel determinare l’assetto faunistico sia attraverso i mutamenti operati (bonifiche,disboscamenti) sia come diretto traslocatore di specie. A questi fattori che nel tempo avevano dato un volto proprio e caratteristico al nostro patrimonio faunistico, si sono aggiunti in misura sempre maggiore elementi a più accentuato dinamismo che hanno negativamente influito su di esso. Come risultato stiamo andando verso un generalizzato e veloce impoverimento in specie dei vari complessi faunistici che si possono individuare nella nostra regione.
Gli incontri non sono rari. Se ci si addentra lungo i sentieri è possibile imbattersi in innocui rettili quali il ramarro, più grande sauro europeo, il colubro liscio, o la Tartaruga di hermann, la più piccola delle tre specie che popolano il Sud dell’Europa; imbattersi in una lepre o una volpe in cerca di cibo nella fitta vegetazione boschiva non è evento poi tanto raro.
Il complesso faunistico è molto ricco grazie ad una massiccia frequenza ornitica di specie del bosco, la maggior parte delle quali nidificanti, inserite nelle normative e Liste Rosse di salvaguardia, citiamo in tal senso: il cuculo, il barbagianni, il nibbio reale e il nibbio bruno, la poiana, l’assiolo, l’upupa, il gufo comune, l’allocco, il merlo, la capinera, lo sparviere, la ghiandaia la calandra, l’averla capirossa. Tra i mammiferi ricordiamo il cinghiale, la donnola, il tasso, la puzzola, l’istrice, la faina, ed il sempre più raro gatto selvatico. Oltre i rettili già riportati sono diffusi: il biacco, il cervone, il colubro di Esculapio, la vipera aspide, la natrice dal collare, la luscengola, il geco e la tarantola dei muri. In un territorio caratterizzato da pochi ristagni di acque meteoriche, risulta piuttosto ricca la presenza di specie di anfibi, quali il tritone italico e il tritone crestato, il rospo comune e smeraldino, la rana verde e la rana agile, la raganella e l’ululone dal ventre giallo, tutte specie di rilevante interesse conservazionistico, in quanto minacciate d’estinzione a livello nazionale ed internazionale.

Fonte.
http://www2.comune.gravina.ba.it

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